Vedrai che Bergamo: la città inclusiva

Bergamo si è sempre caratterizzata per una forte attenzione alle politiche sociali ed educative anche grazie alla co-progettazione di servizi con la rete del volontariato, il terzo settore e soggetti privati, che hanno contribuito a realizzare un sistema di welfare sempre più solido. Nel 2023 sono stati investiti oltre 22 milioni di euro nelle politiche sociali e quasi 15 milioni di euro in educazione, scuola e infanzia.

In questi anni il Comune di Bergamo ha messo in campo diverse strategie d’intervento e azioni per sostenere i cittadini in difficoltà economica e sociale, dando risposta ai bisogni più tradizionali e alle esigenze legate alle nuove emergenze. L’obiettivo dei diversi interventi è rafforzare la comunità attraverso una piena inclusione sociale. I principali campi d’intervento riguardano anziani, disabili, adulti fragili, minori e famiglie.

La molteplicità e complessità dei bisogni emergenti richiede oggi una costante capacità di innovazione in un nuovo welfare di comunità che garantisca equità e sostegno alle famiglie, supporti le fragilità, faccia fronte alle conseguenze della crisi economica e del Covid, promuova inclusione e coesione.

Vogliamo, quindi, investire risorse per migliorare la salute e il benessere delle persone, potenziare il più possibile i servizi di prossimità e domiciliarità, attivare case di comunità e poli decentrati, aiutare le famiglie, aumentare i posti negli asili nido, sostenere le persone con disabilità. Crediamo in una città educante e che sia accogliente e attrattiva per i giovani e le nuove famiglie.

La salute come bene comune

Bergamo aderisce per questo al manifesto “Città Sane” di ANCI e all’Associazione Rete Italiana Città Sane dell’OMS con l’obiettivo di rafforzare l’educazione alla salute e a stili di vita sani e di garantire ai cittadini un alto livello di benessere.

Vogliamo mettere in campo molte azioni:

  • Implementare programmi educativi nelle scuole e nelle comunità che promuovano stili di vita sani, un’alimentazione equilibrata, la consapevolezza dei rischi legati al tabacco, all’alcol e al gioco d’azzardo, anche online, e all’abuso di utilizzo degli schermi in relazione all’età.
  • Incrementare i programmi che incoraggiano la popolazione a praticare attività fisica regolare, anche attraverso i progetti di cammino e di ginnastica adattiva nei quartieri e nei Centri per Tutte le Età; promuovere le attività sportive di base, incentivare l’uso di mezzi di trasporto sostenibili; realizzare percorsi pedonali e ciclabili
  • Integrare i servizi sanitari e di prevenzione delle tre Case di Comunità (Borgo Palazzo 130, Villaggio di Comunità in zona Stadio, ex Matteo Rota in via Garibaldi), promosse da Asst Papa Giovanni XXIII con attività di carattere sociale e socio-sanitario.
  • Favorire l’adesione alle campagne vaccinali e di screening per la prevenzione dei tumori, e proseguire nel progetto Fast Track Cities per l’eliminazione di HIV ed Epatite C entro il 2030.
  • Sostenere l’attività del Consultorio adolescenti dell’ASST Papa Giovanni XXIII informando dell’accessibilità libera e gratuita tramite il servizio InformaGiovani.
  • Garantire per 110 ore/anno scolastico la figura del pedagogista per ciascun istituto comprensivo delle scuole statali di I grado.
  • Sostenere la salute delle mamme, delle bambine e dei bambini, collaborando con i consultori dell’ASST Papa Giovanni XXIII e la rete dei pediatri dell’Ambito 1.
  • Attuare l’accordo “Servizi sanitari e transizione ecologica” siglato tra Comune di Bergamo, ATS, ASST, Istituto Negri, Ordine dei Medici e degli Odontoiatri e UniBg volto a ridurre l’impronta ecologica dei servizi sanitari e a sensibilizzare i cittadini in tema di ambiente e salute.
  • Fare di Bergamo una città cardio protetta.

Collaborare con istituzioni sanitarie, ordini professionali e Terzo Settore per un Welfare di comunità

La collaborazione con l’Azienda Socio-Sanitaria Territoriale Papa Giovanni XXIII e con l’Agenzia di Tutela della Salute, insieme alle realtà del Terzo Settore, sarà sempre più strategica per assicurare la realizzazione e l’integrazione tra i presidii di salute territoriali e i servizi e progetti di Welfare. In particolare, è importante:

  • Realizzare il “Villaggio di Comunità” del Sacro Cuore di via Ghirardelli, un modello innovativo di partenariato pubblico-privato con il Terzo Settore.
  • Co-progettare insieme ad ASST HPGXIII alla realizzazione della nuova Casa di Comunità finanziata dal PNRR nella sede dell’ex “Matteo Rota” in via Garibaldi, per servizi sociosanitari e sociali in sinergia con le realtà associative e del Terzo Settore operanti in ambito sanitario.
  • Individuare spazi adeguati nei quartieri al fine di favorire la medicina di gruppo dei medici di famiglia quale primo presidio sanitario per i cittadini.
  • Proseguire l’adesione al progetto di ATS Bergamo “Laboratorio Caregiver” volto a supportare, sostenere e formare chi si prende cura delle persone vulnerabili e aggiornare l’anagrafe della fragilità.
  • Incrementare la collaborazione con i pediatri di famiglia e tra servizi per i minori nell’ottica della prevenzione vaccinale, del disagio psicologico, dei disturbi del comportamento e del comportamento alimentare.
  • Incrementare la collaborazione con l’Ordine degli Psicologi per favorire il benessere psicofisico della cittadinanza, con particolare attenzione ai giovani, agli anziani e alle vittime di reati.
  • Realizzare un accordo con l’Ordine dei Farmacisti e delle Farmacie di servizio per le campagne di prevenzione e collaborazione con i Servizi Sociali per il contrasto alla solitudine.

Mai più soli: innovazione dei servizi di prossimità e domiciliarità

A Bergamo gli over 65 sono quasi 29mila (pari al 25% della popolazione), di cui 10mila soli e in condizione di fragilità fisica ed economica. In questo quadro diventa prioritario costruire progetti ed azioni per contrastare la solitudine, rafforzare i servizi e promuovere una buona qualità della vita. Accanto al mantenimento dei servizi già strutturati quali l’Assistenza Domiciliare (SAD), il telesoccorso, i Centri Diurni Integrati (CDI), l’assistenza economica per le fasce svantaggiate, il Centro Ricreativo Estivo dedicato agli anziani e l’evoluzione dei Centri per Tutte le Età lavoreremo per:

  • Estendere l’assistenza domiciliare gratuita dal 44% al 78% innalzando l’esenzione totale della retta agli utenti con ISEE fino a 9.360 euro (oggi l’esenzione è prevista fino a 4.900 euro).
  • Raggiungere l’obiettivo di dotare dieci quartieri del servizio di Infermieri di famiglia e di comunità promosso dall’ASST Papa Giovanni XXIII – attualmente presente a Valtesse, San Tomaso, Redona, Social Domus e Borgo Palazzo – estendendo anche a Città Alta, Colognola, Campagnola, Malpensata, Boccaleone.
  • Raggiungere l’obiettivo di undici poli decentrati dei Servizi Sociali creando tre nuovi poli a Colognola, Malpensata, Villaggio degli Sposi, integrandoli con le Reti di Quartiere e le realtà del volontariato e del Terzo Settore.
  • Incrementare le risposte residenziali per persone con demenza Alzheimer attraverso una convenzione con Fondazione Carisma (80 posti) e supporto al domicilio nelle situazioni più compromesse su segnalazione dei Servizi Sociali.
  • Realizzare il primo progetto di co-housing del Comune presso l’ex sede ACLI di via S. Bernardino (finanziato dal PNRR) e promuovere la residenzialità leggera con dispositivi di domotica e sensori, con interventi animativi ed educativi dedicati a sostenere la vita relazionale e sociale, con un servizio di operatori per l’assistenza sanitaria.
  • Potenziare il modello di welfare di comunità e di prossimità sostenendo gli spazi di aggregazione (centri culturali, ricreativi, di animazione e partecipazione democratica, sedi decentrate per l’erogazione dei servizi, sociali ma non solo).
  • Sviluppare e potenziare il sistema dei servizi di prossimità, avvalendosi dell’esperienza del “Laboratorio della domiciliarità”, per garantire alla persona fragile la possibilità di vivere nella propria casa sostenendone il progetto di vita.
  • Supportare l’orientamento della persona e dei caregiver nella rete dei servizi nella fase del rientro al domicilio a seguito di ricovero (dimissioni protette e progetto “Tornare a Casa”).
  • Estendere il Centro Ricreativo Estivo per anziani anche ai periodi delle festività natalizie, invernali e pasquali.
  • Consolidare il progetto “Città Amica delle Persone con Demenza” per creare una rete di cittadini consapevoli e capaci di relazionarsi con la persona affetta da demenza e con la sua famiglia.
  • Rafforzare l’intervento dei custodi sociali garantendone la presenza in tutti i quartieri della città: persone appositamente e specificatamente preparate per sostenere le persone anziane bisognose di aiuto, all’interno di condomini tradizionali e di housing sociale.
  • Istituire la figura del Garante degli Anziani per vigilare sul rispetto dell’applicazione di tutte le norme a tutela dei diritti degli anziani.
  • Potenziare e sostenere il trasporto sociale per l’accompagnamento alle visite e prestazioni sanitarie, con attenzione prioritaria ai cittadini con fragilità.
  • Sostenere i servizi complementari come i pasti al domicilio, oltre ai progetti di welfare comunitario, attivando gruppi di mutuo aiuto e reti associative per fornire sollievo ai caregiver.
  • Creare un Osservatorio con gli stakeholder (Sindacati Pensionati, CGIL, CISL, UIL, ACLI e Ordini professionali) per monitorare la situazione delle liste d’attesa.

Bergamo città longeva

L’Amministrazione ha aderito ad un’iniziativa globale per promuovere invecchiamento sano e longevità nell’ambiente urbano. Il nome del progetto è City of Longevity. Ad averlo lanciato, nel luglio del 2023, è il National Innovation Center on Ageing del Regno Unito (NICA), con sede a Newcastle. Il centro ha l’appoggio, tra gli altri, di diversi dipartimenti del governo del Regno Unito, della Banca Mondiale, e dell’Università di Singapore. Il NICA si prepone non solo di raccogliere dati sulla vita delle persone anziane per migliorarla grazie all’azione congiunta di privati e amministrazioni cittadine, ma anche di collaborare con svariate imprese per applicare questa conoscenza a soluzioni di business. Bergamo è stata la prima città italiana ad aderire insieme alla sua Università. Prossimi obiettivi sono quelli di proseguire i progetti avviati con il centro NICA e con l’Università di Bergamo con cui abbiamo sottoscritto il memorandum of understanding per il centro di ricerca di Ateneo sulla longevità in salute (CHL – Centre for Healthy Longevity) di cui siamo partner.

Le azioni su cui puntiamo sono:

  • Attività di ricerca con progetti di comunità (badanti di condominio, collaborazione con esercizi commerciali, progetti interassessorili) per contrastare la solitudine e migliorare la qualità della vita.
  • Continuare nella realizzazione di servizi decentrati per l’assistenza di base (infermiere di quartiere), anche in sinergie con le strutture di volontariato.
  • Sensibilizzare il mondo dell’impresa e del lavoro sul tema della longevità e della riqualificazione professionale.

Bergamo città dei diritti e della legalità

Vogliamo dare attuazione all’art. 3 della nostra Costituzione: «Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».

Bergamo è una città con una forte presenza femminile, dove le donne rappresentano la maggioranza della popolazione. Ascoltarne la voce significa restituire alla città il suo intero potenziale. Non solo: incrementare il lavoro femminile significa incrementare la natalità, dato che incrementa il potenziale economico delle famiglie e si determina nuova fiducia, condizione necessaria e prodromica alla messa al mondo di nuovi figli.

Vogliamo spenderci ancora di più per:

  • Riconoscere e sostenere il ruolo fondamentale dei Centri antiviolenza anche come luoghi di tutela, accompagnamento e di elaborazione di nuovi programmi.
  • Fare proprio e attuare il Protocollo Di.Re di Anci che prevede forme di collaborazione per promuovere e sviluppare azioni, progetti o iniziative finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza maschile contro le donne, prevedendo percorsi formativi per dipendenti e operatori sociali e misure di sostegno all’autonomia delle donne vittime di violenza e dei loro figlie e figli come, ad esempio, la ricerca dell’alloggio e dell’inserimento lavorativo.
  • Investire fondi a favore dei CUAV (Centro Uomini Autori di Violenza) e riconoscimento per l’associazione.
  • Strutturare percorsi formativi nelle scuole e in tutti i luoghi e spazi di aggregazione per giovani.
  • Fare proprio il “Vademecum per le amministrazioni locali. Buone pratiche per la promozione per le pari opportunità e per il contrasto alle discriminazioni di genere”, elaborato dalla Provincia di Bergamo con la Consigliera di parità e con l’Università di Bergamo, pubblicato nel giugno 2021.
  • Proseguire nel Tavolo permanente contro l’omolesbobitransfobia accompagnandone le proposte, promuovendo la formazione del personale della Pubblica Amministrazione, e istituire l’Ufficio per i diritti come già realizzato in molti altri comuni.
  • Favorire nella toponomastica l’intitolazione alle donne, a persone legate alla storia dei diritti civili e dell’antifascismo.
  • Lavorare per introdurre il Bilancio di Genere per misurare attraverso strumenti specifici il valore e l’equità delle azioni amministrative attivate.
  • Mantenere un dialogo costante e strutturale con Università, scuole, enti e realtà territoriali al fine di elaborare e promuovere azioni e politiche per le pari opportunità, incentivare il lavoro femminile, combattere le discriminazioni di genere, per promuovere iniziative di sensibilizzazione culturale finalizzate a combattere stereotipi e discriminazioni.
  • Valorizzare, ascoltare e prendere in carico le proposte del Consiglio delle Donne, per dare voce alla partecipazione, alla presenza, alla soggettività, alla competenza, all’autorevolezza delle donne della città e come punto di riferimento per le associazioni e i gruppi femminili.
  • Introdurre un punteggio premiale nei bandi di appalto-concorso per aziende e cooperative che garantiscono misure di conciliazione vita-lavoro alle/ai dipendenti.

Allo stesso tempo Bergamo è una città che promuove la cultura della pace, della legalità e l’educazione alla cittadinanza. Ci impegneremo per:

  • Promuovere la cultura della pace e l’impegno nei progetti di cooperazione internazionale.

Proseguire con il lavoro avviato dall’Osservatorio della Legalità, la collaborazione con l’associazione Libera, i Centri per la Promozione della Legalità istituiti da Regione Lombardia e dall’Ufficio Scolastico Provinciale, e il Consiglio dei ragazzi, oltre all’adesione all’associazione di enti locali ad avviso pubblico per il contrasto delle mafie sul nostro territorio.

Vita adulta indipendente, accessibilità e servizi per la disabilità

Una società equa e libera riconosce e valorizza le differenze, rifiutando l’emarginazione di chi vive una condizione di difficoltà. L’Amministrazione comunale ha incoraggiato la partecipazione attiva delle persone, collaborato con tutte le realtà associative di quartiere, di volontariato e del Terzo Settore per realizzare una città sempre più inclusiva.

Con la creazione di spazi di co-housing per persone con disabilità, ha favorito il raggiungimento di un maggior grado di autonomia nella gestione di sé, delle azioni della vita quotidiana e di diversi aspetti delle attività occupazionali o lavorative, ponendo così i presupposti per una “Vita Indipendente”. Sono oltre 400 le persone con disabilità attualmente in carico ai servizi e circa 60 in strutture residenziali.

Le iniziative di sostegno alla vita adulta indipendente e all’accessibilità per la disabilità prevedono:

  • Programmi personalizzati, affiancando il lavoro con le famiglie, con una maggiore flessibilità nei servizi e sostenendo attivamente i caregiver.
  • L’ampliamento delle residenzialità “leggere” anche attraverso le risorse del PNRR per gli appartamenti domotici in via Rovelli e in via Broseta, strutture dotate di tecnologie che agevolano e semplificano il vivere quotidiano.
  • La de-istituzionalizzazione e l’autonomia, favorendo i percorsi di inserimento lavorativo e abitativo anche nei servizi diurni.
  • La riqualificazione di Cascina Ponchia a Monterosso in collaborazione con l’associazione Spazio Autismo. Un progetto innovativo, che vedrà realizzati sette appartamenti, destinati a ospitare la “Comunità Alloggio” quale Unità d’Offerta Sociale residenziale con spazi aperti al quartiere al piano terra.
  • La realizzazione all’interno dell’ex complesso del Sacro Cuore di via Ghirardelli di nuove residenzialità per persone con disabilità grave oltre alle future sinergie con la Fondazione Angelo Custode.
  • Il potenziamento dei progetti di prossimità in collaborazione con oratori e CTE, allargando il coordinamento dell’azione territoriale.
  • L’attuazione del Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche (PEBA), l’adesione al Contrassegno Unico Disabili Europeo (CUDE) e l’introduzione della figura dell’Accessibility Manager.

Disagio grave e fragilità, lotta alla povertà

La presenza di persone senza dimora rappresenta un fenomeno in crescita. La maggioranza sono uomini (88%) ed extracomunitari (67%). Nel 2021 sono state 1.547 le persone che hanno usufruito dei servizi dedicati: Bergamo vanta una storica presenza di servizi, necessari per permettere alle persone di uscire dal circuito della grave emarginazione e dalla deprivazione e deumanizzazione, oltre che essere presidi di sicurezza per i cittadini. Sono gestiti da diverse organizzazioni in collaborazione con l’Amministrazione comunale.

Nei prossimi anni lavoreremo per:

  • Aumentare i servizi di accoglienza all’interno dell’ex complesso del Galgario grazie a un nuovo accordo con Caritas (dai 74 posti attuali ai 114) e sostenere la collaborazione con il dormitorio femminile Palazzolo (12 posti attuali).
  • Sostenere le mense (Posto Caldo, Frati Cappuccini, Caritas e NAP) che somministrano oltre 160mila pasti all’anno (più di 400 al giorno) per le persone in condizione di povertà o senza fissa dimora.
  • Creare un piccolo dormitorio di 10-15 posti per tutte quelle persone che non vogliono usufruire né del servizio di housing first né del dormitorio del Galgario.
  • Favorire la presa in carico anche attraverso sportelli di segretariato (Polo Unico come da Co-progettazione Emarginazione Grave), oltre ai progetti/servizi “Drop In”, Unità di strada e Servizio Sociale Comunale.
  • Proseguire nella collaborazione con il Nuovo Albergo Popolare (NAP), l’housing maschile “Dalla strada alla casa”, l’Housing First del Comune di Bergamo, la Casa Amadei.
  • Collaborare con il Banco Alimentare, la Dispensa sociale e MT25 Onlus per il contrasto alla povertà e allo spreco alimentare.
  • Realizzare cinque nuovi appartamenti di housing temporaneo (da aggiungere ai 7 già esistenti) con i fondi del PNRR (700mila euro).
  • Realizzare il progetto “Stazione di posta” all’interno dell’ex asilo di Castagneta con fondi PNRR (1 milione di euro).
  • Diffondere una cultura orientata al superamento della logica del singolo servizio (dormitorio, mensa) a favore di una visione integrata capace di rispondere con maggior efficacia alla complessità dei bisogni.

Accoglienza, inclusione e minori non accompagnati

Con il nuovo Sistema di accoglienza e integrazione (SAI) abbiamo accolto nel 2021 48 persone legate al conflitto afgano e nel 2022 75 persone in fuga dalla guerra in Ucraina. Nel 2023 sono arrivati nella nostra città 494 minori stranieri non accompagnati.

Per far fronte a un problema in crescita, vogliamo:

  • Potenziare la tutela volontaria e l’accoglienza in famiglia per i minori stranieri non accompagnati attraverso il supporto dell’esperienza di mutuo aiuto tra tutori e tutrici volontarie, soprattutto nella relazione con i servizi sociali e le strutture di accoglienza, nonché mediante il potenziamento del Centro Affidi del Comune di Bergamo, quale organismo centrale nel sistema di seconda accoglienza dei minori stranieri non accompagnati.
  • Sperimentare attività di mentoring e soluzioni abitative alternative per i neomaggiorenni arrivati sul territorio come minori soli.
  • Sostenere l’alfabetizzazione degli stranieri in collaborazione con il CPIA e con l’Ufficio scolastico territoriale.
  • Creare un tavolo interculturale per coinvolgere le comunità straniere.
  • Dare la cittadinanza onoraria (dopo la terza media) ai minori nati in Italia, sul modello già sperimentato nel Comune di Torino.