Le bugie di Pezzotta: fact-checking su alcune dichiarazioni del candidato di centrodestra
«La complessa vicenda che ha riguardato il recupero delle ex caserme Montelungo e Colleoni e la realizzazione della nuova GAMeC meritano un racconto dettagliato di come si sono svolti i fatti in relazione ad alcuni aspetti fondamentali», dichiara l’assessore all’urbanistica Francesco Valesini.
1) LE EX CASERME MONTELUNGO E COLLEONI
Paolo Franco, in Fiera, a sostegno della campagna del candidato di centrodestra, ha espresso apprezzamenti positivi nei confronti di Pezzotta ai tempi del suo assessorato all’Urbanistica per il ruolo, a suo dire decisivo, per il futuro delle due ex caserme Montelungo e Colleoni. Le cose stanno però ben diversamente.
Cosa voleva (e non aveva fatto) Pezzotta per la Montelungo e la Colleoni.
Come dimostra un articolo del Corriere della Sera del 14 novembre 2013, l’idea – appunto, semplicemente un’idea – dell’ex assessore all’urbanistica Pezzotta per l’intero complesso delle due ex caserme (allora di proprietà del Demanio) era di vendere la Montelungo con un’operazione immobiliare privata e far cedere al Comune la Colleoni, per destinarla a piccoli spazi culturali. Di residenze universitarie e di accordi con la stessa Università neanche l’ombra.
Di quella proposta, elaborata per la verità dagli Ordini professionali e da Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili) più che dalla sua amministrazione, non se ne fece nulla.
Pochi mesi dopo, come si legge in questo articolo de L’Eco di Bergamo dell’8 gennaio 2014, il Demanio vendette infatti a Cassa Depositi e Prestiti l’intero complesso, lasciando alla successiva amministrazione Gori un problema tutto da risolvere.
Dice l’assessore Valesini: «Mi chiedo come il candidato di centrodestra non provi imbarazzo a sentirsi attribuire da un assessore regionale meriti che non ha e mai ha avuto».
La situazione oggi, ben diversa.
Al contrario di allora, grazie al lavoro impegnativo e complesso fatto in questi anni dalla stessa Amministrazione Gori, da Cassa Depositi e Prestiti, dall’Università e da Regione Lombardia, come ben espresso durante la presentazione del nuovo atto integrativo all’accordo di programma, la prossima Amministrazione si troverà un accordo sottoscritto con impegni di 77 milioni di euro e con l’ingresso nell’operazione, ultima novità di queste settimane, di Fondazione Cariplo, con 5 milioni di euro e Banca Intesa, con ulteriori 34 milioni di euro.
«Come futura Sindaca di questa città – dichiara la candidata Elena Carnevali – lavorerò intensamente per completare il lavoro fin qui svolto da tutti i soggetti sottoscrittori dell’accordo, arrivando finalmente a dare avvio al cantiere, grazie proprio alla conoscenza approfondita del dossier e ai rapporti consolidati che abbiamo costruito in questi anni. Abbiamo tutti l’interesse di concretizzare questo intervento così rilevante, non solo per rispondere all’esigenza delle tante studentesse e dei tanti studenti fuori sede, ma per consolidare sempre di più Bergamo come città universitaria, in grado di attrarre giovani che qui troveranno le opportunità per realizzare il loro futuro personale e professionale, contribuendo ad arricchire il nostro territorio di competenze e professionalità, indispensabili per il tessuto sociale ed economico».
2) LA NUOVA GAMeC E LE OPERE IDRAULICHE
La GAMeC ha da almeno quindici anni necessità di trovare una nuova sede, perché quella attuale non è adatta ad ospitare mostre di arte contemporanea, per via di spazi troppo limitati. La Giunta Tentorio e l’ex assessore Pezzotta proposero, in variante al PGT che loro stessi avevano approvato nel 2010, di realizzarla nell’area della ex Dogana in via Rovelli, di proprietà di UBI Banca, che lì voleva realizzare 10mila mq di residenze e il proprio Centro direzionale.
In cinque anni, Tentorio e Pezzotta non riuscirono né ad adottare né tantomeno ad approvare sull’area alcun progetto urbanistico.
Si sa poi come finì tutta la vicenda: Ubi fu acquisita da Banca Intesa San Paolo, che a sua volta vendette l’area sul mercato. Fine del grande progetto del centrodestra, lasciando il problema alla successiva amministrazione, come per molte altre partite urbanistiche (Stadio, Accademia di Guardia di Finanza, Palazzetto dello Sport, Montelungo).
Oggi la nuova GAMeC al Palazzetto dello Sport di piazzale Oberdan è già cantiere grazie agli investimenti di diversa provenienza. Ricorda il Vicesindaco ed assessore al Bilancio Sergio Gandi: «Sulla Nuova Gamec abbiamo saputo mettere insieme le disponibilità per 6 milioni di euro di Fondazione Banca Intesa, con i 6 provenienti da Fondi PNRR, ai quali abbiamo aggiunto altri 6 dal nostro bilancio. Se l’amministrazione rinunciasse a questo progetto per destinare quest’ultime risorse ad altro, perderebbe 12 milioni di euro di finanziamento, rinunciando per sempre a risolvere un problema quale quello della GAMeC, che ci si pone da oltre 15 anni, con buona pace di Bergamo Capitale della Cultura. Oggi la GAMeC, in vista della nuova sede, ha avviato un percorso aperto alla dimensione internazionale, attento alla sperimentazione e alla riflessione sui grandi temi dell’attualità, in grado di offrire confronti di altissimo livello ad un pubblico attento e sensibile».
Opere idrauliche: cosa NON avevano fatto Tentorio e Pezzotta, cosa ha fatto Gori e cosa faremo.
Per le opere idrauliche, il tema non è mai stato affrontato dalla Giunta Tentorio né dall’ex assessore Pezzotta, forse perché ai tempi elettoralmente poco remunerativo.
Spiega l’assessore Valesini: «L’amministrazione Gori, per le opere idrauliche ha investito fino ad oggi 8 milioni di euro (quindi 2 milioni in più che per la nuova GAMeC), 4 per Astino e 4 per la vasca di Largo Barozzi. Per quanto riguarda i fondi PNRR citati da Pezzotta, non era possibile accedere alle risorse dei fondi europei destinati al dissesto idrogeologico, perché le aree di intervento per quelle opere non sono di proprietà pubblica, condizione indispensabile per poterle realizzare».
Commenta la candidata sindaca del centrosinistra Elena Carnevali: «Gli interventi realizzati finora non sono ancora sufficienti a risolvere un problema sempre più impellente, come dimostrano i fatti recenti. Per questo sono certa che non ci sarà contrapposizione politica ad anticipare il prima possibile, dopo le elezioni amministrative la variazione di bilancio per l’utilizzo dell’avanzo di amministrazione 2023, trovando finalmente soluzione al problema dell’interruzione della Roggia Curna, confidando nell’intesa con la proprietà privata funzionale alla realizzazione delle opere».