Ancora più attenta alle persone, ancora più moderna e internazionale, ancora più sicura, ancora più verde, ancora più bella… ancora più Bergamo.
Negli ultimi dieci anni la nostra Bergamo è cambiata, e se ne accorge chiunque avendola frequentata in passato ci torna per lavoro o per turismo. Si coglie un passo diverso, maggiore vivacità e dinamismo, più cura degli spazi pubblici, una dimensione più aperta e meno provinciale. La qualità della vita è complessivamente migliorata, e la reputazione della nostra città ha raggiunto livelli internazionali sorprendenti e inattesi. È un po’ quello che è successo alla nostra fantastica squadra di calcio, l’Atalanta. Fino al 2016 oscillava tra la metà e la parte bassa della classifica. Poi, nel 2017 terminava il campionato al quarto posto e, da allora, compete con le maggiori squadre europee, fino a conquistare, pochi giorni fa, il titolo di Campione d’Europa. Nel 2018, il famoso sito internet Trip Advisor utilizzato da milioni di viaggiatori internazionali, ha incluso Bergamo fra le 10 più belle città italiane da visitare. Oggi il 75% dei turisti che visitano la nostra città proviene dall’Europa e dagli USA. La città ha seguito con entusiasmo la strada tracciata dal sindaco Gori e dalla sua giunta. Grazie al lavoro costante e alla capacità di innovare, hanno saputo coinvolgere mondi diversi dagli industriali al terzo settore, dai commercianti agli insegnanti, dagli artigiani ai professionisti, a tutte le istituzioni, alle associazioni per realizzare progetti condivisi. Pensiamo solo al teatro Donizetti. Era un punto del programma di mandato del 2014, ma in tanti erano scettici: “Dove si trovano tutti questi soldi, più di 18 milioni di euro?”. Eppure, oggi abbiamo un meraviglioso teatro completamente ristrutturato grazie alla collaborazione tra pubblico e privato, grazie alla condivisione, appunto, degli obiettivi. A quanti cambiamenti abbiamo assistito e partecipato in questi anni? Ne cito solo alcuni in ordine sparso. Pensiamo al lavoro dei servizi sociali per rendere Bergamo “città longeva” attraverso politiche per l’inclusione e il benessere dei cittadini anziani. Oppure alle opere nei quartieri: la piazza di Colognola, il parco Ovest, l’Auditorium della Malpensata, la rotatoria dell’ex gasometro e quella con la fontana in via Autostrada.
Pensiamo ai nuovi alberi piantati, quasi novemila. Alla riqualificazione degli immobili e delle aree dismesse, al nuovo stadio e agli ex Ospedali Riuniti ora sede dell’Accademia della Guardia di Finanza, al nuovo centro Piacentiniano che attira centinaia di giovani così come Daste Spalenga, agli Orti di San Tomaso (solo per citarne alcuni). Pensiamo a tutte le iniziative dell’amministrazione per rispondere alla crisi pandemica, alla quale la nostra città ha reagito con sorprendente rapidità. Pensiamo a “Bergamo-Brescia 2023 Capitale italiana della Cultura”, che ha sviluppato più di quattrocento progetti, coinvolgendo attivamente centinaia di cittadini. Pensiamo al nuovo PGT, frutto di un enorme lavoro, capace di rispondere e antici- pare i grandi temi che dobbiamo affrontare negli anni a venire, dall’inverno demografico al cambiamento climatico. Come è stato possibile tutto questo? Grazie all’amministrazione Gori che ha saputo farsi interprete e mettersi a disposizione dell’esigenza di cambiamento dei cittadini, che si sentivano pronti a confrontarsi con le migliori esperienze nazionali ed europee, in tutti i campi: dalle imprese alla ristorazione, dalla ricerca al terzo settore, dal commercio al turismo…
Ora tocca a noi!
Questo spirito intraprendente e innovativo e il bisogno di confrontarci con le città europee, a maggior ragione quelle qualche passo avanti a noi, non sono certamente sopiti, tutt’altro. Facendomi interprete di queste energie (che ho raccolto confrontandomi con centinaia di cittadine e cittadini dei diversi quartieri e dei molteplici ambienti della città), è emersa la visione della nostra “Bergamo di domani” che, insieme alle sei liste della mia coalizione, descrivo nel nostro programma.