Vedrai che Bergamo: la casa
Le politiche di questi ultimi anni dell’Amministrazione Gori e la vivacità dei vari corpi della città hanno consentito di incrementare l’attrattività di Bergamo, anche sul mercato immobiliare, generando benefici e ricchezza ai proprietari degli immobili della città.
Ma se questo risultato è notevole per quel che riguarda l’incremento del valore degli immobili dei cittadini bergamaschi, dall’altra parte il rischio è quello dell’esclusione dal mercato della casa per tutti quei soggetti in condizioni di fragilità economica o alla ricerca di una stabilità lavorativa ed economica, come giovani, studenti, giovani coppie e famiglie spesso mono-genitoriali.
Vogliamo costruire condizioni favorevoli affinché i giovani, le nuove famiglie e la cosiddetta “fascia grigia” (persone che non riescono ad accedere né all’edilizia residenziale pubblica né al libero mercato) che guardano con interesse alla nostra città e alle sue molteplici opportunità, ancor più dopo gli importanti investimenti oggi in corso sulla mobilità e l’accessibilità pubblica, trovino in Bergamo un contesto accogliente.
Questa strategia è quanto mai necessaria anche per far fronte agli scenari demografici che investiranno la città nei prossimi anni e che vedono già oggi una popolazione sempre più anziana (quasi il 30% della città è composto da over65).
Per centrare questi obiettivi sarà necessario mettere in campo soluzioni innovative:
- Istituire il nuovo Fondo Abitare Giovani, rivolto a giovani lavoratori, giovani coppie o famiglie (su base ISEE) – composte da almeno un under 35 – attraverso il quale consentire, nell’arco dei cinque anni, la stipula di 500 contratti (100 all’anno) a canone concordato da sottoscrivere tra proprietari e inquilini. Per farlo impegneremo 1 milione di euro all’anno del bilancio comunale con un investimento totale di 5 milioni di euro. L’impegno economico potrà essere sostenuto anche grazie al Fondo dell’Abitare del nuovo PGT, dove è previsto che gli operatori privati che promuoveranno interventi urbanistici negli Ambiti di Trasformazione e nelle aree ad Elevato Grado di Trasformabilità dovranno obbligatoriamente destinare il 20% delle funzioni residenziali all’housing sociale. Di questo 20%, l’8% dovrà essere realizzato e messo in vendita a prezzi convenzionati con l’Amministrazione. Il restante 12% potrà essere realizzato e messo in affitto o, in alternativa, monetizzato al Comune che lo destinerà obbligatoriamente a finanziare il Fondo dell’Abitare anche per promuovere il recupero e l’acquisizione di patrimoni immobiliari dismessi da destinare alla residenza pubblica sociale (housing) e per formule innovative come il progetto DIMORE+ realizzato in questi anni.
- Istituire l’Osservatorio Permanente sulle condizioni dell’Abitare.
- Prevedere formule per un miglior coordinamento tra le diverse strutture comunali che si occupano delle politiche della casa.
- Rafforzare l’esperienza del Portierato Sociale ed azioni di mediazioni sociali.
- Rafforzare i patti territoriali che favoriscono la sottoscrizione di contratti a canone calmierato – negli ultimi anni i contratti di questo tipo sono stati oltre 2900 – attraverso l’applicazione della cedolare secca, formula che riduce la tassazione prevista sull’introito del canone e attraverso anche la riduzione del valore dell’Imu da riconoscere al Comune.
- Realizzare i nuovi interventi di edilizia residenziale pubblica: 63 appartamenti in piazzale Visconti, grazie al finanziamento PNRR e all’impegno di Comune e ALER, e saranno disponibili 15 nuovi appartamenti a canone agevolato nell’ex carcere di Sant’Agata, fondamentali anche per migliorare il mix sociale del centro storico di Città Alta. A questi si affiancano le soluzioni abitative, sempre a canone agevolato, che prevediamo di realizzare nell’ex asilo Principe di Napoli, in via Pignolo.
- Garantire la manutenzione ordinaria degli alloggi di proprietà comunale (in totale 940) attraverso la convenzione con MM (Milano) con tempestività e provvedere alla manutenzione straordinaria che è a carico del Comune per il recupero degli alloggi inutilizzati.
- Sollecitare ALER (che gestisce un patrimonio di circa 3.500 appartamenti) al recupero dei molti alloggi attualmente indisponibili, garantendo anche le migliori condizioni di decoro urbano.
- Garantire il rispetto dell’abbattimento delle barriere architettoniche nelle case comunali e vigilare affinché lo stesso avvenga nelle case di proprietà di ALER.
- Proseguire lo sviluppo del progetto di housing first (prima la casa), un’esperienza innovativa nell’ambito delle politiche di contrasto alla marginalità e che consente di destinare alloggi e accompagnare persone in difficoltà o senza casa – con problemi di salute mentale o in situazione di disagio socio-abitativo cronico – con lo scopo di favorire percorsi di benessere e integrazione sociale.
- Sostenere gli inquilini in condizione di fragilità economica, in collaborazione con la Fondazione Casa Amica e puntare sull’Agenzia della Casa e sul portale it per avvicinare domanda e offerta, oltre a valorizzare il ruolo degli alloggi transitori (SAT).